Vaclav Havel e Lou Reed



E visto che oggi a Trento è stata la giornata di Vaclav Havel, a cui è stato conferito il premio Degasperi (anche se non ha potuto ritirarlo di persona, e a farne le veci è venuta la moglie, l'attrice DAGMAR HAVLOVA), ecco qui un piccolo cammeo sui Velvet Underground a Praga dopo la caduta del regime socialista, quando Havel era diventato presidente.
Lou Reed era affascinato dal fatto che un letterato, un drammaturgo, insomma un artista, avesse assunto una così grande responsabilità politica. Con il senno di poi si può dire che aveva perfettamente ragione. Che differenza fra ciò che è successo in Cecoslovacchia e ciò che è successo nella ex-Yugoslavia: in Cecoslovacchia il paese si è diviso, per iniziativa della Slovacchia, pacificamente, Praga non si è nemmeno sognata di usare la forza per impedirlo, ha solo detto ai secessionisti di pensarci bene, in Yugoslavia guerre a catena e 100.000 morti, e a tutt'oggi una situazione di stallo drammatica quantomeno in Bosnia Erzegovina. Non dico sia stato tutto merito di Havel, ma certamente Havel ha contribuito.
Sì, gli scrittori possono governare. Gli artisti possono governare (e per favore, non parlatemi di Ronald Reagan adesso!!!).

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