I'm going to X-Factor

E' tempo di fare un discorso su X-Factor, trasmissione che mi prende bene non solo perché sono un appassionato di musica (ovviamente), non solo perché sono forse to old to rock n roll ma certamente sono too young to die, come cantavano, (ovviamente), i Jethro Tull, ma anche e soprattutto perché mi piacciono i Bastard Sons of Dioniso. E non perché sono trentini, semplicemente perché sono bastard.
Su X-Factor ognuno la pensa come vuole. C'è chi lo accomuna al Grande Fratello e ad altra tv spazzatura. A parte che il primo Grande Fratello aveva un suo perché (volgarizzava, come scrissi in un memorabile fondo, un'idea di Andy Warhol: "Tutti possono essere famosi per 15 minuti"); è che personalmente la trovo una trasmissione molto ben fatta. Si dice che la musica non fa audience, a meno di non piazzarla dentro a un contenitore (tipicamente: l'ospite della domenica).
X-Factor ha dimostrato che non è necessariamente così. E poi, a differenza di Sanremo, X-Factor non è una trasmissione fatta solo di canzoni da promuovere. La musica viene discussa, da gente che ci capisce (specie Morgan), e i litigi della giuria, veri o finto che siano, ripropongono questioni che sono vitali per tutti gli appassionati: cos'è arte e cos'è intrattenimento? Dov'è che finisce uno e inizia l'altro? Come si sposano musica e immagine? Cosa determina il succeso o il fallimento?
E poi, non è banale sentire in una trasmissione per il largo pubblico pezzi come Starman (Bowie), Walk on the wild side (Lou Reed), Rock the Kasbah (Clash). Certo, difficilmente sentiremo l'avanguardia rock (che cosa sia, oggi, difficile a dirsi); ma la speranza è che i giovani, attraverso le esibizioni dei loro preferiti si avvicinino ai grandi classici del passato, e per me questo è oro, è l'unica maniera di dimostrare che la musica in questione non è per forza di cose "leggera", cioé effimera, commerciale, inconsistente, destinata a bruciarsi subito. E poi, esprimersi è importante, esprimersi (magari attraverso la musica, o la scrittura) è la cosa in sé specie quando si è giovani. Se qualche ragazzo o ragazza imparerà a farlo attraverso X-Factor, comprando una chitarra - persino una magic guitar - anzichè darsi fuoco con gli amci per finire prima su youtube, sarà già una gran bella cosa.
Spero solo che non venga modificata troppo la sua formula calcando la mano sull'aspetto "competizione" (questi inserimenti di nuovi concorrenti a metà show mi sembrano una cazzata, ad esempio).
In ogni caso, per essere show business, è un gran bel show business. Se Mozart fosse vivo, ci si butterebbe a pesce.

Dimenticavo: il pezzo dei Bastard. E' My Sharona dei Knack. Questa volta non c'è molto da dire. Pura energia rock. Un brano che in quel 1979 abbiamo ballato tutti, estratto dall'album di esordio di un gruppo sparito quasi subito (certo non erano gli Who. E nemmeno i Killers se è per questo). Con un ottimo solo di chitarra nella parte centrale.