E' estate e penso alla neve


Era fondamentalmente buono, aiutava il prossimo. Non voglio dire che fosse un santo, sempre chi aiuta il prossimo soddisfa, al tempo stesso, un proprio bisogno. Lui voleva essere amato, aveva bisogno di essere amato, altri sono mossi da appetiti più brutali (il potere)o più miserabili (la ricchezza), lui chiedeva considerazione, la gente del quartiere andava da lui, gli domandava aiuto, per sbrigare una pratica, per sbloccare qualcosa che si era incagliato nelle ruote della burocrazia, non ha mai chiesto niente in cambio, gli bastava questo, l'essere un punto di riferimento, gli bastava questo per non sentirsi solo e senza amore, non ha mai chiesto niente, neanche un pollo, neanche un sacchetto di castagne, è morto povero in canna e probabilmente solo.
Era stato un marito fedele. Dopo la morte della moglie ha avuto delle storie, una in particolare, che lo ha screditato agli occhi di parecchia gente che comunque, forse, già gli voleva male. Una donna diversa da lui e molto lontana da lui anche sul piano delle idee, della "politica" (la politica per lui aveva avuto una grande importanza, pur non avendola mai praticata sul serio, non aveva il cuore col pelo, non sarebbe sopravvissuto, era un uomo che si scaldava con poco, gli andava subito alla testa, le chiacchiere, le accuse, la rabbia, lo schifo in cui altri vivono immersi, senza avvedersene mai).
Una donna bella e più giovane, che forse si è servita di lui, che forse ha imparato da lui. Non avevo pietà per la sua sofferenza. Avrei potuto cercare di comprenderla. Questa debolezza, questo tarlo... La via dell'umana simpatia è preclusa ai figli di certi padri. Sun-pàtos. Avrei potuo sentire quello che sentiva lui perchè anch'io, nelle mie occasioni,l'ho sentito, anch'io quella tara.
E' comparsa improvvisamente il giorno in cui è stato cremato, il giorno del sole che spunta alle 3 del pomeriggio a riscaldare la neve caduta durante il mattino, il giorno del cielo prima bianco e poi azzurro, il giorno delle catene, il giorno del commiato finale. Una presenza discreta. Ci siamo stretti la mano. Tante volte avevo pensato di telefonarle e per fortuna,almeno questo, non l'ho fatto.
Dopo ha nevicato ancora. Una sera sono rimasto seduto nella panchina fra i palazzi, tutto luccicava, stelle, semafori, mucchi di neve, avrei voluto dormire lì.
Ma si sono anche liberate delle energie, l'ammetto. Qualcosa si è allentato. E' diventato più morbido, in un certo senso.
Dopo, sono successe altre cose. Non è che la vita sia tornata a scorrere. E' che la vita è cambiata. E - anche questo va pur detto - non solamente in peggio.