Bella scampagnata

caro Walter
sono contento che la scampagnata a Roma sia riuscita bene. In quanto a quell'altro, là, che da Pechino dice "non sono democratici" e subito dopo "tanto noi andiamo per la nostra strada, che ci frega?", gli consiglierei di ascoltarsi quando parla. Non ha letto Montesquieu? Non lo sa che le minoranze e le loro proteste sono il sale della democrazia?

Ops, involontariamente ho messo il dito sulla piaga. Rimaniamo una minoranza. Comunque sia, rimaniamo una minoranza. Quegli altri sono di più. Quelli astiosi biliosi corti della serie "devo smaltire le mie frustrazioni giovanili" (vedi alla voce "Un giudice" di De André/Lee Master), quelli "signora tatcher de noarti", quelli cattivi dentro, ma veramente tanto, che prenderebbero gli immigrati a cannonate, quelli semplicemente furbi dell'italica furbizia, che fa del nostro un paese di serie B, sempre, indipendentemente dal Pil, il paese di Totò, il paese che fa ridere, il paese del premier che fa le corna alle spalle degli altri suoi colleghi, il paese degli industriali che poi si insuscettibilizzano, il paese degli industriali che si mettono con le modelle le attricette/i calciatori con le veline, il paese che non ha mai avuto un partito riformista mai, il paese che non sa di avere avuto un passato coloniale sanguinario alle spalle e dichiara garrulo "Mussolini non mi dispacerebbe, faceva arrivare in orario i treni, a parte le leggi razziali...", il paese che non sa mettere un mafioso un criminale in gabbia e tenercelo, il paese che però "la cucina, però, è fantastica, però...", il paese...

Sono di più. Sono di più Walter. E assieme a loro ci sono certi sindaci, come dicevamo da giovani? "Cagacazzo". Per dire snob, sai, spocchiosi. Sindaci di certe città lagunari, sindaci che si credono filosofi...eh, vabbé!

(devo essere proprio andato per scrivere a un leader politico come la maggior parte dei bloggettari. Non si ripeterà. No, proprio per niente. La cancellerò, questa rrobba. Abbiamo un certo contegno da mantenere, noi.)

E poi, non per dire, ma non consoliamoci con il nuovo '68. Che questo non lo è affatto. Mi fa piacere, tanto per dire, che gli studenti della mia città si siano accorti che sta arrivando la merda che vola, ma, scusate, dove siete il resto dell'anno? In birreria, giusto? Com'è che quando la sera vado ad un evento qualsivoglia di universitari non ne vedo uno che sia uno, anche se l'evento è carino, magari (certo, non stupefacente, ma siete stupefacenti, voi?) e invece è pieno di pensionati? Perché uscite allo scoperto solo quando c'è l'happy hour e il giorno della tesi, con quel patetico "dottore del buco del cul...", che non si usava già più ai miei tempi?

Il '68, il '77, gli anni '80...non so bene di cosa parlino i giornali perché fanno sempre confusione e di culture e controculture non capiscono una sega, ma una cosa so: quei movimenti non nascevano solo come una reazione all'esistente, a qualche ministro che sbroccava. Quei movimenti avevano stile! Quei movimenti erano anche avanguardie artistiche. Cinema, musica. (letteratuta, meno, in effetti). Dov'è oggi tutto questo? Dov'è l'avanguardia estetica? Non mi basta uno sciopero contro ai tagli dell'università, sapete. Voglio sapere come vi vestite, che taglio di capelli, che gesti, che canzoni, che filosofi, che visioni!

Sarà che sto leggendo Philopat, e rimpiango di essere arrivato in ritardo per il punk. Ma voi, siete sicuri di non essere arrivati in ritardo per tutto tranne che per internet?