Corno bianco - Weisshorn



Ripresa dalla cima del Corno bianco-Weisshorn. Solo con una macchinetta fotografica digitale, ahimé. Vale quel che vale.
Il Corno bianco non è una cima molto alta (2300 e qualcosa) ma ha il vantaggio di non avere altre montagne vicino, a parte il gemello Corno nero. Quindi la vista spazia a 360° sulla maggior parte dei gruppi del Trentino Alto Adige, dall'Adamello-Brenta all'Ortles-Cevedale, dal Similaun all'Altissima, e poi, più bassi e più vicini, i monti Sarentini, splendide praterie di solitudini, il Corno del Renon, lo Sciliar, il Rosengarten che spunta dietro, un poco, il Latemar lì di fronte, e poi i contrafforti dei Lagorai...
E' un'ascensione magnifica, non dal passo Occlini, piuttosto dall'idillio di Redagno, la chiesetta isolata su un monticello, una scuola elementare di fronte al pascolo, la più bella del mondo. Da lì si inzia a salire, per boschi, fino al grande canyon formato dal Bletterbach, il Butterloch, spettacolare squarcio sul fianco della montagna, palestra di studi geologici (è uno dei gruppi dolomitici iscritti nei beni Unesco), che si risale, lentamente, a volte con affacci sul bordo della gigantesca ferita di terra e sassi, fino a sbucare oltre la linea dei larici, e infilarsi in un bosco di pini mughi, sempre più su, più su, fin quando anch'essi scompaiono e rimane solo roccia dolomitica, solo bianco calcare e più su, su, fino all'ultimo salto di roccia e alla croce di cima. Sono 1000 metri di dislivello circa, una salita di 2.30-3 ore. 3 ore di felicità, per quanto mi riguarda.