Like a rolling stone





Questa canzone, indubbiamente, è un capolavoro. Non so più quale rivista l'ha votata addirittura come migliore canzone del XX secolo.
Entrambe le versioni sono straordinarie. Quella di Jimi Hendrix ne esplora le potenzialità, com'era nella natura dell'uomo, un esploratore delle potenzialità della chitarra, soprattutto dal vivo (in studio a volte l'ho sempre trovato un po' "tarpato", anche se, ovviamente, stiamo sempre parlando di vette altissime).

Ma...c'era un "ma", che mi pesava. Cosa rendeva la canzone di Bob Dylan più speciale, oltre al fatto che l'aveva scritta lui, appeso per le mani al ramo di un albero con un fiume limaccioso che scorreva sotto i suoi piedi, come mi pare di avere letto una volta?
Ecco: che Dylan la canta come dev'essere cantata, con un più di DELIZIOSO RANCORE. Perchè questa è senza dubbio una canzone rancorosa, una vendetta postuma, o qualcosa del genere. Nei confronti di chi, lo sa solo lui.

Hendrix ne ha tratto una versione monumentale, musicalmente. L'attacco da solo, quell'ingranare il riff con tutta quell'energia, vale tanti di quei dischi...
Ma ascoltandolo, ti chiedi se sia pienamente consapevole di cosa dicono le parole. Se le senta come sue, nel profondo. Se lo nutra anche lui, quel rancore, nei confronti di quella ragazza che un tempo vestiva così bene, quella ragazza che adesso sa come ci si sente, a stare da sola, senza trovare la direzione di casa, una perfetta sconosciuta, come una pietra che rotola. Forse sì. Forse no.
Dylan, sia che si riferisse a Edie, come è stato a volte ipotizzato, gli Stones lo suggeriscono apertamente nel video che accompagna la loro cover (e calzerebbe a pennello), sia che stesse dando corpo ad un generico impasto di emozioni misogine che si portava dentro (e che in effetti caratterizzano tanta parte della sua musica), Dylan lo sa eccome.