Mozambico: una banca per la solidarietà



Uno degli ultimi doc, relativo a un progetto realizzato dai trentini in Mozambico, nel distretto di Caia. A Caia e dintorni c'è ormai una sorta di mini-colonia trentina. Qualcuno/a si è sposato lì, qualcun altro/a ha aperto una piccola attività... E poi ci sono i cooperanti. Certo, beata la terra che non ha bisogno di aiuti. Del resto, il mondo non è fatto di realtà chiuse, di pianeti, di monadi isolate; tutto comunica con tutto e ciò a maggior ragione nell'era della globalizzazione. Vale per l'Italia come per l'Africa, trascinata a forza nell'arena mondiale cinque secoli fa nel peggiore dei modi, con la tratta degli schiavi. Che oggi in Africa arrivino buone prassi come quella del microcredito male non può fare, mi sembra. Le casse rurali (le cooperative in genere) sono state uno dei più potenti motori dello sviluppo del Trentino, terra da cui fino ai primi anni '60 ancora si emigrava. Adesso, una piccola cassa rurale, quella di Aldeno e Cadine, prova ad esportare una struttura specializzata in credito rurale in Mozambico (in accordo con le autorità finanziarie locali). Lo fa in un contesto economico basato ancora in buona parte sul baratto; lo fa per piccole somme, dopo cinque anni di attività nel settore con gruppi di risparmiatori locali seguiti passo passo da un "consulente" (passo passo significa verificare che la somma prestata venga sempre utilizata per l'investimento programmato, potendo generare un ritorno monetario e quindi garantire la restituzione del prestito).
Con queste premesse, l'impressione è che l'iniziativa possa avere successo, senza peraltro risultare troppo "invasiva".
Cosa significa successo? Che un gruppo di pescatori possa comprare una nuova rete da pesca. Che un allevatore possa comprare una mucca per sostituire quella che gli è morta. Che una donna intraprendente sia messa nelle condizioni di avviare un'attività commerciale (un chioschetto). Cose così. Nulla a che vedere con la grande cooperazione allo sviluppo, con appetiti smodati.