Sulla strada (estratto)


Di tanto in tanto un bagliore fioco arrivava dall'agglomerato di baracche, ed era lo sceriffo che faceva la sua ronda con una debole torcia elettrica borbottando tra sé e sé nella notte della giungla. Poi vidi la luce dirigersi a scatti verso di noi e sentii il rumore dei passi attutito sul tappeto di sabbia e sulla vegetazione. Si fermò e diresse la luce della torcia verso la macchina. Mi alzai a sedere e lo guardai. Con voce tremante, quasi querula ed estremamente tenera, disse: "Dormiendo?", e indicò Dean sdraiato sulla strada. Sapevo che quella parola significava dormire.
"Sì, dormiendo".
"Bueno, bueno", disse fra sé e sé, e si girò triste e riluttante per tornare alla sua ronda solitaria. Poliziotti così adorabili Dio non li ha mai creati in America. Niente sospetti, niente storie, niente noie. Quell'uomo era il guardiano del paese addormentato, punto e basta.
Tornai al mio letto d'acciaio e mi sdraiai con le braccia spalancate. Non sapevo nemmeno se proprio sopra di me c'erano rami d'alberi o cielo aperto, e non me ne importava assolutamente niente. Aprii la bocca a quello che mi sovrastava e presi grandi boccate di atmosfera della giungla. Non era assolutamente aria, piuttosto l'emanazione palpabile e viva di alberi e paludi. Restai sveglio. Il canto dei galli annunciò l'alba chissà dove fra i cespugli fitti.