Chi afferrerà i bambini che precipitano dal campo di segale, adesso?


«Se una persona incontra una persona
Che si avvicina in un campo di segale,
Se una persona bacia una persona
Quella persona deve piangere? »

Robert Burns

Qualche anno fa Il giovane Holden era tornato di gran moda, complice Baricco, se non ricordo male. Poi divenne di gran moda dirne male, per far dispetto a Baricco.
Lui, Jerome, viveva isolato, c'è una sola foto in trenta forse cinquant'anni, un vecchio che picchia col pugno sul vetro di un'auto. Nell'era dei Grandi fratelli, manteneva fede al suo voto. Ostinata distanza dalle luci della società dello spettacolo.

Ricordo, della mia lettura giovanile del suo romanzo più celebre, il passaggio del professor Antolini. Non per l'avance gay che chiude l'incontro con Holden, ma per il discorso del professore. Non ho il libro sottomano, non posso citarlo. Ricordo che diceva come a volte nella giovinezza ci si senta male, ci si senta arrabbiati, a disagio o disallineati, e come la lettura di certi libri possa aiutarti, perché ti farà scoprire che non sei solo, non sei l'unico a pensare certe cose, non sei solo. Questo più o meno diceva il professor Antolini al giovane Holden, forse in maniera sincera, forse perchè voleva farselo, forse un po' per entrambe le ragioni.
Non sono queste le parole giuste; del resto ne è passato di tempo...e non l'ho mai riletto.
Ma ricordo ancora cosa ho provato, a 15 anni, leggendo quel passaggio: non sono solo, ho pensato. E tutto sommato, continuo a pensarlo anche adesso (visto che quella dell'adolescenza mi sembra la più vetusta delle categorie. Voglio dire, c'è qualcuno che ha la presuzione di essere davvero cresciuto?).

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