Preparate le monetine



Ci fu un tempo un altro leader politico che si riteneva invincibile, tanto da dire al Paese, in occasione di un referendum non gradito: italiani, anziché a votare, andate al mare ((9 giugno 1991, votò il 62% degli aventi diritto, i SI - sgraditi a Craxi - furono il 95%).
Venne seppellito - in una sorta di beffarda, funerea catarsi di cui la storia italica conosce anche altri e più drammatici esempi, già solo a rimembrare quel distributore Esso a piazzale Loreto - sotto un diluvio di monetine e finì i suoi giorni in clandestinità (lui avrebbe preferito la parola "esilio" ma era un esilio autoimposto, causa tintinnar di manette).
Ricordo che un vignettista fece una memorabile pagina satirica su di lui, mi pare su Cuore, l'allora supplemento de L'Unità, raffigurandolo come una rockstar decadente, "ultimo, grande esempio negativo per le nuove generazioni", una vita dissipata in sesso, droga e denari...
Ho come l'impressione che stiamo assistendo alla stessa storia: di nuovo un leader che si crede invincibile, tanto da mentire spudoratamente alla nazione, tanto da insidiare a tempo perso 50 ragazzine alla volta convocate in una delle sue tante ville in Sardegna...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

con la differenza che craxi era uno statista di altro calibro

marco ha detto...

Sì, anche se dubito fosse il "grande statista" che molti oggi decsrivono. E' vero che aveva un'idea di modernizzazione del paese e che cercò di portare l'Italia fuori dalle secche del dualismo PCI-DC, e questo è apprezzabile. Però la spegiudicatezza con cui perseguì questo disegno è pari alla mestizia della sua fine. Peccato. Si sente la mancanza di un partito socialista, laico e liberal.