E sì che mi piaceva

E sì che mi piaceva Santoro, la sua Samarcanda era un appuntamento imprescindibile!

Ora, io sulla guerra a Gaza non dico altro, penso che onestamente sia difficile prendere le parti di Israele (come ha detto recentemente Jerry Adams, ex-negoziatore della pace fra l'Ira irlandese e il governo britannico: "Certo, però, gli inglesi, anche nei momenti più duri, non si sono mai sognati di bombardare un condominio di Belfast perché nelle cantine poteva nascondersi una cellula dell'Ira").

Mi riferisco solo allo stile. Che differenza c'è con un qualunque Emilio Fede? Come si fa a ragionare lucidamente se nello studio hai dei megaschermi che ti sbattono in faccia per tutto il tempo gli occhioni sbarrati dei bambini palestinesi? Come si fa a farlo con quelle giornaliste-vampire (strafighe, ovviamente) che Santoro ha allevato alla sua corte, per le quali sembra che l'unica regola buona sia: l'imparzialità non esiste, sono giornalista quindi mi schiero e se qualcuno prova a contraddirmi gli salto alla giugulare?

Eh vabbé. Non dico che l'Annunziata sia la mia giornalista preferita. Ma lei almeno ha scritto un libro (Bassa intensità, dedicato alla guerra in Salvador negli anni '80, che seguì come inviata del Manifesto) che potrebbe far testo ancora oggi. Certo, gli manca l'impatto di quegli occhioni sbarrati....

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