Neve

La neve è sorprendente; appartiene a quella categoria di fenomeni naturali che generano nelle persone un senso di complicità, di comune appartenenza al genere umano, difficile da rintracciare in quelle che i sociologi chiamano: "società complesse". E` come se il disagio, molto modesto, che essa crea, risvegliasse negli uomini l'istinto primordiale a far causa comune contro forze percepite come infinitamente più potenti. Un istinto che risale, suppongo, a quando eravamo inermi contro cataclismi di ben altra portata, i terremoti, le inondazioni, qualche sconosciuta pestilenza...
Quando una nevicata improvvisa paralizza il traffico, quando i tram smettono di viaggiare e ci si sente isolati, persino nel cuore della città, dentro ai confini angusti di un caseggiato, un quartiere...allora ci si scambia sinceri sorrisi, e si commentano assieme le previsioni del tempo. Le persone sono capaci di cose inaudite, come prestarsi aiuto a vicenda. E` il loro lato tribale che viene a galla, mette sempre una certa eccitazione, a vederlo esplodere così, per un nonnulla.
da Macchine fluide, romanzo inedito (finalista Premio Calvino 1997)

1 commento:

Donna Cannone ha detto...

stai scavando, eh?
fra i fiocchi di neve, si son mescolati i fiocchi del romanzo!
E' vero ciò che scrivi, e non solo aiuto, ma anche allegria, giocosotà, perchè la neve attutisce il caos rumoroso, crea un alone morbidamente protettivo, rende il mondo meno minaccioso.
Credo sia per questo, anche, che l'animo si schiude