Economia (festival dell') 2: Montezemolo


Nella seconda giornata del Festival dell'economia di Trento Luca Cordero di Montezemolo parla come un leader del centrosinistra e dice che l'evasione fiscale è un reato (il tonfo che avete sentito ieri attorno alle 16 non era una scossa di terremoto ma il sobbalzo di milioni di partite Iva), gli economisti invocano clemenza (come se non lo sapessimo che queste "scienze" non sono predittive, qualcuno aveva previsto il crollo del Muro di Berlino?) e più d'uno sostiene che in fondo l'Italia non è il paese che se la sta passando peggio, grazie non allo Stregatto di Berlusconistan ma a cose come le nostre bcc e casse rurali, definite le pmi delle banche (e anche qui qualcuno ricorda che solo un paio di anni fa tutti incitassero alle fusioni).

In effetti io ricordo la Londra del 1991 (ultimo scorcio del tatcherismo): beh, lì sì che era miseria, una cosa che francamente, in giro, non ho visto più.

Per il resto, nelle varie sedi sempre tanti giovani (alla faccia di chi li dipinge come un esercito di smutandati lobotomizzati), in internet è boom, in piazza Duomo una bella mostra fotografica di Romano Magrone, Enrico Letta è sempre pimpante (ma non riesco a non asssociarlo al Subuteo e ai Dire Straits), Tito Boeri ha il suo consueto sorrisino furbo e un mio caro amico che ha in odio il circo degli economisti commenta: "E' una compagnia di giro".
In quanto alla crisi, nessuno più si sbilancia: finirà quando finirà.

Ah, sì: stasera in piazza Dante (di fronte alla stazione) suonano i Bastard Sons of Dioniso.

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