La neve è sorprendente; appartiene a quella categoria di fenomeni naturali che generano nelle persone un senso di complicità, di comune appartenenza al genere umano, difficile da rintracciare in quelle che i sociologi chiamano: "società complesse". E` come se il disagio, molto modesto, che essa crea, risvegliasse negli uomini l'istinto primordiale a far causa comune contro forze percepite come infinitamente più potenti. Un istinto che risale, suppongo, a quando eravamo inermi contro cataclismi di ben altra portata, i terremoti, le inondazioni, qualche sconosciuta pestilenza...
Quando una nevicata improvvisa paralizza il traffico, quando i tram smettono di viaggiare e ci si sente isolati, persino nel cuore della città, dentro ai confini angusti di un caseggiato, un quartiere...allora ci si scambia sinceri sorrisi, e si commentano assieme le previsioni del tempo. Le persone sono capaci di cose inaudite, come prestarsi aiuto a vicenda. E` il loro lato tribale che viene a galla, mette sempre una certa eccitazione, a vederlo esplodere così, per un nonnulla.
da Macchine fluide, romanzo inedito (finalista Premio Calvino 1997)