Il ministro della Salute Sacconi invia un atto d'indirizzo alle Regioni per tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private. Illegale interrompere cibo e idratazione delle persone in stato vegetativo.
Dallo Stato monopolizzatore della forza di Hobbes allo Stato etico, che monopolizza la vita e la morte.
Mi viene in mente un film di Arnaud, "Le invasioni barbariche", dove le cose di cui i protagonisti hanno bisogno non vengono garantite o non possono essere ottenute per vie legali, e bisogna procurarsele in altro modo: assistenza sanitaria decente (corrompendo i funzionari sindacali che tengono in scacco l'ospedale), eroina per combattere il dolore (acquistata dagli spacciatori, in luoghi che peraltro la stessa polizia sa essere luoghi di spaccio), morte "dolce" scelta consapevolmente (pagando un'infermiera perchè prepari e somministri il cocktail di farmaci mortale).
E' già così, oggi? Non ancora. Non del tutto. Non in Europa, almeno (il film di Arnaud si riferisce alla realtà americano/canadese). Ma è il futuro che potremmo avere davanti a noi. Estrema rigidità sul piano pubblico - spesso generata dalle pressioni delle lobbies integraliste, dalle battaglie per pure questioni di principio - o difficoltà normativo/burocratiche che di fatto neutralizzano il servizio (il rimpallo di responsabilità e i conflitti di potere sul caso Eluana sono abbastanza eloquenti). Al tempo stesso, privatizzazione strisciante dei servizi che lo stato non vuole o non può garantire, o "accomodamenti" raggiunti per vie traverse (cosa che, suppongo, accada già oggi nei reparti ospedalieri). In alternativa, emigrazione in paesi più accondiscendenti. Succedeva anche prima della legge sull'aborto, tanto per dire, solo che all'epoca le italiane che potevano permettersi un viaggio all'estero erano poche. Nell'era dei viaggi low cost tutto è più a portata di mano.
Potremo accontentarci di così poco?