Nanni Moretti - Bianca



Nanni Moretti è uscito abbondantemente dal cliché del regista generazionale.
Ho rivisto "Bianca" ieri sera. Splendido. Sì, sul finale paga un pegno alla sua generazione, evidentemente (nel monologo delle scarpe, da cui si deraglia al Portogallo della Rivoluzione dei Garofani). Ma in fin dei conti, una scena come questa non andrebbe altrettanto bene oggi? C'è tutto: fa ridere, se vuoi ridere. E' un fotogramma lucido e persino spietato della solitudine, se vuoi fare sul serio (il protagonista del film, l'insegnante ipermoralista che uccide i coniugi che tradiscono e le coppie che "scoppiano" è fondamentalmente solo, solo come il De Niro di "Taxi Driver", no?).
Il film resta memorabile per la scena del barattolone di Nutella. Ma contiene tante altre cose. La nevrosi per le cose che cambiano, ad esempio. La presa in giro del nuovismo a tutti i costi. E poi, Moretti come sempre eccelle nel satireggiare su ciò che meglio conosce, i luoghi comuni della sinistra. Mi piacerebbe tanto, ma tanto che si scatenasse contro Ascanio Celestini, come accade qui!!!!