Omaggio ai fratelli neri (e alle sorelle nere) - ARRESTED DEVELOPMENT



Inizi la giornata così e anche se è il solito venerdì ti sembra che passerà meglio.
Sono gli Arrested Development, speranza del rap dei primi anni '90, autori di due soli lavori basilari (3 Years, 5 Months & 2 Days in the Life Of... , e Zingalamaduni), il resto raccolte e cose secondarie (l'ultimo cd è del 2006, chiaramente l'impatto oggi è diverso, anche se il brano dal vivo qui è proprio del 2006, e dimostra che c'è sempre bisogno di musica così). Ma imperdibili, specie perché si collocano agli antipodi della cultura gangsta rap che secondo me ha affossato l'hip hop, fra troie, banditi e feticci.
Qui ci sono le radici africane, l'America rurale, (gli Arrested sono di Atlanta), i vari filoni della musica afroamericana che confluiscono nel mainstreem hip hop, il senso della comunità, il passaggio del testimone fra le generazioni. Campi, paludi e il grande fiume. Strumenti costruiti con materiali di scarto. Sedie a dondolo sul patio di case di legno. Melodia e ritmo, vento fra i dreadlocks, i fantasmi di M.L. King (there's one path and one path only...) e di Bob Marley (this song of freedom...redempion's song). Cani, chitarre, zanzare. Vestiti leggeri. Ballare in ciabatte come ad essere sulle rive del Niger, il nonno bada al fuoco, la ragazza si prepara per la grande festa.

Ho intitolato questo post "omaggio ai fratelli neri (e alle sorelle nere)", ma in verità è un'omaggio a tutta la gente positiva e a questa musica magnifica che la fa vibrare.