Buon anno ragazzi (e ragazze)


Questa canzone dei CSI fu distribuita su un cd promozionale allegato alla rivista "Il Maciste". Poi ripubblicata su "Noi non ci saremo vol. 2".

Alla chitarra il grande Massimo Zamboni. il the Edge de noaltri. Alla voce Giovanni Lindo Ferretti pre-conversione (bisogna dire che una certa brezza "religiosa" spirava da sempre in molti dei suoi testi, ed era esplosa in maniera plateale già con i CCCP, quando in coda ad una canzone dedicata ai palestinesi salmodiava "madre o madre, oh, madre mia, l'anima mia, si muove a te..."; ed erano brividi, quei brividi che purtroppo da quando si accompagna a Giuliano Ferrara Giovanni Lindo non regala più. Comunque sia, questa canzone, come altre in cui si intravvedono i fuochi delle guerre balcaniche, ma anche le reminiscenze di Fenoglio, l'epica partigiana consumatasi sulle montagne dell'Appennino, è bellissima. E dunque: buon anno ragazzi e ragazze).

Scartato il gusto del ritrovamento
di un'origine inesistente
non esiste, proprio non c'è.

Scontata l'importanza del vestire
in maniera adeguata e conveniente
di una qualche compagnia piacente...

Siccome tacciono quelli che sanno, siccome tacciono
Buon anno, ragazzi e ragazze
Buon anno

Impostori e piccoli dei
in corpo pallido bronzeo nero
consapevoli sterminatori
accorti nel distruggere
attenti per arricchire
piccoli eroi mai sazi
consapevoli sterminatori complici e profittatori...

Siccome sanno quello che fanno
Non li perdono non li perdonerò
Siccome sanno quello che fanno...

Ora la neve scricchiola sotto le scarpe rigide, si condensa il respiro come fumo pastoso risucchiato dal vento, l'aria è fredda la luce bluastra, cani col muso a terra e pelo dritto, ordini nuovi secchi taglienti...

Nessuna garanzia per nessunoNessuna garanzia per nessunoNessuna garanzia per nessunoNessuna garanzia per nessunoNessuna garanzia per nessunoNessuna garanziaper nessuno...

GUARDA QUI http://www.youtube.com/watch?v=fr7oBpg3sLQ

E adesso un po' di esegesi:

Cosa può essere quell' "origine inesistente" che proprio non c'è? La nostra identità, intesa come amalgama di sangue e suolo, la nostra verginità culturale, etnica, di popolo. Non siamo puri, non abbiamo una sola origine. Non abbiamo un destino segnato, una missione da compiere. Siamo impasto di tante cose, siamo "bastardi", misti, multipli, sfaccettati. Abbiamo molte opportunità davanti a noi, nel bene e nel male.
Cosa vuol dire "scontata l'importanza del vestire in maniera adeguata ..."? Beh, qui si enuncia una cruda verità. La forma prevale sempre sulla sostanza. Perciò, per essere veramente contro, COLTIVIAMO IL NEOPAUPERISMO, cioè VESTIAMOCI ALL'OVIESSE.
Chi sono quelli che tacciono anche se sanno? Un po' tutti, compresi i giornalisti. Compresi i magistrati, professionisti nello scovare le menzogne e le omissioni. La sincerità è - semmai - un fine al quale tendere. Una condotta morale faticosa e, nei dettagli, sempre rinegoziata.
Chi sono gli "impostori e piccoli dei" ecc. ? Ne sono piene le cronache. Sono i criminali genocidiari e i furbetti alla Callisto Tanzi, sono i politici d'Israele che scaricano tonnellate di missili intelligenti su Gaza e i cinici fanatici di Hamas che tengono i palestinesi in ostaggio (anche i puri uccidono), sono i Casalesi, i signori della guerra somali, G.W. Bush, i politici che moraleggiano in pubblico e fanno - come tutti - quello che vogliono in privato.
Sono tanta gente comune.
"Non li perdono, non li perdonerò..." canta G.L., e il tono è profetico, da novello Savonarola. E' quello che oggi chiameremmo "giustizialismo". Il fatto è che i suoi fan non gli hanno mai perdonato, a loro volta, l'incomprensibile passaggio dal comunismo punk situazionista degli esordi al cattolicesimo conservatore di oggi.
"Ora la neve scricchiola" ecc., sotto i piedi dei partigiani che pattugliavano l'Appennino in cui Giovanni è cresciuto e di cui racconta nel suo libro autobiografico, Reduce (che lo ritrae in copertina con un saio). Ma chi sono i partigiani, oggi? Non esistono, perché non è tempo di partigiani, e non solo perché non viviamo in una dittatura ma perché siamo orfani di miti (la Resistenza come mito? Di nuovo Fenoglio...). Mio padre però è stato un partigiano. Onore a chi seppe fare, a suo tempo, le scelte giuste.
"Nessuna garanzia per nessuno", invece, è realmente profetico. E' quello che ci attendiamo per questo 2009 di crisi. Un ministro propone assegni di disoccupazione di 1000 euro al mese, anche per i precari. Mi sembra ci sia molta demagogia ammantata di buonismo e, come scrive oggi Sartori sul Corriere della Sera, scarsa considerazione per una legge fondamentale dell'economia: "La ricchezza bisogna saperla produrre, prima di redistribuirla". E poi 500 di questi 1000 euro dovrebbero essere spesi - dal disoccupato -in "attività di formazione". Ma chi perde il posto oggi non lo perde perché è obsoleto, semplicemente perchè la gente non spende abbastanza, perché le imprese non hanno più ordinazioni. Perché il dorato giocattolo del consumismo ha preso una brutta botta. L'enfasi sulla formazione/riqualificazione è solo un altro esercizio di retorica.
Nessuna garanzia per nessuno, quindi, anche perché chi doveva produrre ricchezza in realtà in questi anni si è dedicato piuttosto ai giochi di prestigio (della finanza, dei mutui "virtuali", dei soldi presi a chi non li possedeva). Nessuna garanzia per nessuno ripetuta all'infinito, come un mantra. I CSI cantavano che "i perdenti sono più adatti ai mutamenti". Forse alla fine è chi ha poco da perdere ad essere più al sicuro (ma Rigoberta Menchù, incontrata qualche settimana fa, diceva che anche tra i guatemaltechi poveri gli effetti della crisi si fanno sentire, perché anche il piccolo artigiano che produce oggettini per le botteghe di Mandacarù è parte della globalizzazione)