Sono nel cortile interno di un palazzo, potrebbe essere sede di uffici, pubblici o privati. E' inverno. Entrambi tirano lunghe boccate alle loro sigarette. Dalle bocche escono fumo e fiato.
(...) a: poi a volte penso: ma non stavo meglio prima?
s: a chi lo dici.
a: mi godevo ogni minuto. andavo ad arrampicare, mi sembrava di essere...
s: sì sì.
a: mi sembrava di essere un dio, quando arrivavo su. poi tornavo a casa, tutto contento, dalla famiglia, dai bambini...
s: a me lo dici. Sono andato a correre tutti i giorni per un anno...adesso non riesco più a fare niente, non mi importa più.
a: eh, appunto.
s: perché hai bisogno, di quest'altra cosa, la vuoi, ti sei convinto che ne hai bisogno, non puoi stare senza...
a: la tua anima, ne ha bisogno. il tuo cuore.
s. sorride come se avesse aspettato questa affermazione fin dall'inizio. è il più giovane dei due, ma si atteggia a quello più maturo. non sappiamo se lo è davvero o meno. in generale, noi che guardiamo la scena da fuori non riponiamo una grande fiducia nel concetto di maturità.
s: e no, è il contrario. è che ti sei accorto che sei vuoto, che hai un vuoto, qui, prima non lo sapevi, andavi a arrampicare, tornavi a casa, stavi bene, avevi fatto la tua giornata. adesso senti che hai questo vuoto, e vuoi riempirlo, senti che non hai l'anima, vuoi l'anima di un'altra persona, vuoi la sua ombra, vuoi succhiargliela, per poi...ah, adesso ho tappato il buco, qui, ah, adesso non sono più vuoto...
Sono mesi che a. parla di queste cose, con tutti, sta collezionando pareri. ogni volta gli sembra di avere raccolto un pezzetto di verità, è raro imbattersi due volte nello stesso pensiero, pensa.
pensa anche che le parole di s. lo accompagneranno almeno fino a dopodomani. che in ogni modo, come dice s., riempiranno il suo vuoto.
a: nessuno me lo aveva mai detto, in questa maniera.
s: c'è una teoria, che dice che non tutti hanno un'anima. solo il 20 per cento circa delle persone.
a. sì? non è molto.
s: no, infatti. ecco che arrivano.
s. butta la sigaretta per terra, la schiaccia con il piede. Poi solleva la macchina fotografica, porta l'occhio al mirino.
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