DEL DIMENTICARE LE TRAME

Improvvisamente si rende conto di essersi completamente dimenticato le trame di alcuni romanzi che ha letto negli ultimi anni, e che gli erano piaciuti moltissimo.

Ad esempio: ha letto qualche autore israeliano. ha letto Amos Oz, gli è rimasta l'atmosfera della città nel deserto (quale città? Ed era veramente il deserto? Era forse un kibbutz?), l'aria secca, il caldo la notte nelle stanze, un uomo e una donna, i corpi sudati, l'attrazione, le barriere fra loro, il detto e il non detto. Ma cosa succedeva, veramente? Non ricorda nulla. Vagamente, dei problemi amministrativi, se si sforza, un centro sociale che la donna vorrebbe costruire, o forse no, un centro per il recupero dei tossicodipendenti, lui è scettico, non vuole mettersi contro il consiglio comunale (o è l'assemblea del kibbutz?), c'è di mezzo un edificio in rovina, da recuperare, forse una truffa, e poi anche altre costruzioni, che forse c'erano, nel romanzo di Oz, o forse no, quei centri commerciali, quei non-luoghi, nelle new town, nelle città in mezzo ai deserti, sorte dal nulla, per ragioni di geopolitica...
In verità non ricorda quasi nulla se non che nell'ultima pagina la donna decide che andrà nella stanza dell'uomo a fare l'amore.

Aveva anche letto Yehoshua, in questo caso almeno ricorda il titolo, Un matrimonio tardivo (aveva letto anche L'amante e quello se lo ricordava già un po' di più, anche se sempre poco). Di cosa parla Un matrimonio tardivo? Nulla. Tabula rasa. Eppure se l'era divorato, all'isola d'Elba, pur avendo altro da fare, stava scrivendo un libro, uno dei tanti libri che ha scritto e poi non ha pubblicato, una biografia, mai pubblicata, l'uomo di cui si parla non ha mai rilasciato la liberatoria, così ha lavorato per niente, quell'estate, all'Elba, e poi a casa sua, nel suo studio, eppure ha letto Un matrimonio tardivo, gli è piaciuto, e l'ha dimenticato, del tutto.

Ha continuato a leggere, negli ultimi anni, anche se ne ha lasciati lì a metà più spesso del solito, per la prima volta nella sua vita si è reso conto che i libri non bastano a rendere la vita migliore, non sempre, ne ha piantati lì perché sapevano di già letto, già sentito, superato, andato, passato, metabolizzato. Ha letto qui e là e ha riletto dei volumi, a volte delle biografie, dei libri di viaggio, spesso li ha piantati lì perchè non gli sembrava potessero insegnargli nulla, e non lo distraevano nemmeno, non gli restituivano il sapore della vita vera e lui aveva urgenza di vita.

La verità è che è stato impegnato, negli ultimi anni, ha avuto altro da fare, ci sono state accelerazioni e frenate, vortici dai quali è stato risucchiato e ascese, e sorprese, e in ogni modo, sì, ha letto meno del solito e pochi, pochi libri davvero memorabili, ha assaggiato qui e là, svogliatamente, spesso si è distratto e spesso ha avuto altro da fare.


Foto: Mar Morto (novembre 2010)

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