Dopo il no alla depenalizzazione dell'omosessualità (il progetto di dichiarazione che la Francia intende presentare a nome dell’Unione europea alle Nazioni Unite), il Vaticano esprime il proprio dissenso anche nei confronti della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, entrata in vigore l’8 maggio scorso, primo trattato sui diritti umani del Terzo Millennio approvato dall’Assemblea generale dell’Onu nel 2006. Il Vaticano ha partecipato attivamente ai lavori per la stesura del testo, durati cinque anni, ma, alla conclusione, si è rifiutata di firmarlo perché il documento non ha inserito un divieto esplicito nei confronti dell’aborto (inteso anche come "diritto a..." da parte di coppie disabili).
La chiesa di papa Ratzinger sembra stia facendo di tutto per allontanarsi dal comune sentire della gente.
Chiaro che c'è dietro una (magari condivisibile) preoccupazione per l'eugenetica. Ma, una volta di più, il tutto si risolve in una mera questione di principio (il Vaticano come Rifondazione: l'importante è fare testimonianza).
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